Transizione green e transizione Industry 4.0 sono tra le tematiche più attuali e significative in un contesto socioeconomico come quello odierno, sempre più focalizzato verso obiettivi di medio-lungo termine orientati al tema globale della sostenibilità. Già a partire dal 2015, i 193 paesi dell’ONU hanno sottoscritto un programma d’azione basato su 17 “Obiettivi per lo sviluppo sostenibile”, ponendo di fatto le basi per una sfida che coinvolge persone e aziende di ogni settore.
Fino ai primi anni del 2000, impatto ambientale e informatizzazione dei processi aziendali viaggiavano su due binari sconnessi: le aziende che avevano interesse a puntare all’implementazione di tecnologie informatiche, infatti, ottenevano risultati anche in termini di sostenibilità principalmente per via indiretta. Al contrario, le aziende che avevano fatto del Green il proprio core business, non sempre avevano incentivi a puntare ad una informatizzazione di processo.
La recente transizione verso l’Industria 4.0 sta cambiando le regole del gioco: il tema della digitalizzazione si sta intrecciando sempre più al green-living, sfociando di fatto in un macro-tema più ampio, quello della sostenibilità. Un indicatore significativo di questo cambio di paradigma è rappresentato dal rapporto costi/benefici: se in passato gli investimenti in progetti e iniziative Green erano visti da molte aziende solamente come un costo ed era difficile quantificare il loro beneficio in termini economici, oggi tali investimenti sono visti come opportunità di business, mossi dalla domanda di mercato. Sono gli stessi consumatori, infatti, che ricercano sempre più prodotti e servizi di aziende eco-friendly, in grado non solo di parlare di sostenibilità ma anche di attestarla. È in questo senso che assumono fondamentale importanza le certificazioni, come la B Corp ®, che premiano le organizzazioni che rispettano elevate performance di sostenibilità sociale e ambientale.
Inoltre, tali organizzazioni hanno dimostrato una maggiore propensione verso l’innovazione e la digitalizzazione, guadagnando in termini di competitività e migliori performance. Secondo un’indagine svolta daSymbola e Unioncamere, nel corso dell’ultimo anno le aziende Green hanno registrato maggiori investimenti in R&S nonché nell’utilizzo di tecnologie 4.0, con un miglioramento significativo in termini di fatturato rispetto alle rivali non Green.
Un recente studio svolto ha dimostrato che le tecnologie 4.0 maggiormente utilizzate dalle aziende nelle iniziative volte alla sostenibilità sono quelle finalizzate alla raccolta ed elaborazione dati (sensori e attuatori, intelligenza artificiale, IoT). Grazie ad esse è infatti possibile focalizzare gli interventi, in linea con gli obiettivi e la strategia di business aziendale, per rendere più sostenibili i processi aziendali.
A conferma del forte legame tra Green e Digital, 26 CEOs di grandi aziende europee (tra cui Aruba, IBM e Microsoft) hanno di recente sottoscritto la “European Green Digital Coalition”, un’importante dichiarazione volta a supportare il percorso verso la Green-Digital Transformation.
È proprio quando le difficoltà crescono, come nel caso dell’attuale crisi pandemica, che le imprese più green hanno dimostrato di avere una marcia in più.
Green e Digital, agendo in sinergia, incrementano la competitività delle aziende, impattando positivamente anche su indicatori puramente di business come il fatturato.
Iniziative di carattere politico-economico come il Recovery Fund e l’European Green Deal sono dunque un’opportunità sia per rafforzare la capacità competitiva delle aziende, che per tenere alta l’attenzione sugli obiettivi di sostenibilità.
Autore: Gianni Dal Pozzo, Presidente Associazione Alumni dell’Università di Padova e Amministratore Delegato CONSIDI Srl